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Roncadin completa la food safety con la security nella supply chain

Apr. 13 2021

Roncadin SpA nasce a Meduno nel 1991 affermandosi nel settore delle pizze surgelate di alta qualità destinate alla grande distribuzione nazionale ed internazionale. Ad oggi è la prima azienda alimentare ad aver ottenuto la Certificazione ISO 28000 sotto accreditamento Accredia, a testimonianza di un sistema di gestione della security esteso a tutta la supply chain.

Bureau Veritas ha accompagnato Roncadin nel suo percorso di certificazione. In ragione del valore emblematico di questo percorso applicato in modo pionieristico al settore food, abbiamo scelto di intervistare Alberto Urli, Operations Director e Supply Chain Security Manager di Roncadin, che ha portato la propria esperienza sulla Certificazione ISO 28000 applicata al settore food.

 Abbiamo innanzitutto chiesto quali siano le motivazioni che hanno portato alla certificazione.

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Urli-intervista

Urli: “La sicurezza di ciò che mettiamo nel piatto è una esigenza vitale per i consumatori: la food safety da sola non basta, è necessario garantire anche la security nei vari passaggi della supply chain. In quanto fornitori di IKEA, abbiamo ricevuto dal colosso svedese una richiesta molto sfidante: dovevamo dimostrare come garantivamo la security nella nostra catena di fornitura. È stato allora che abbiamo visto nella ISO 28000 un’opportunità per garantire la sicurezza del prodotto a 360°, non legata al singolo specifico cliente ma abbracciando la prospettiva dell’intera filiera logistica. Abbiamo visto nell’ISO 28000 una buona occasione per guardare all’azienda nella sua interezza, adottando un punto di vista complementare rispetto alla prospettiva della food safety.

Alberto Urli, Operations Director & Supply Chain Security Manager - Rocandin

Urli nel ruolo di Supply Chain Security Manager è direttamente coinvolto in tutte le funzioni aziendali che orbitano attorno al tema della ISO 28000, gli abbiamo dunque domandato quali siano nello specifico:

Urli: “ISO 28000 abbraccia tutta la supply chain, e si può quindi definire trasversale a tutti i processi. Ad esempio, coinvolge il mondo della pianificazione e della logistica, degli acquisti, della produzione e i molteplici servizi connessi. Il mio ruolo in azienda mi collocava nella posizione giusta per coordinare le varie interazioni tra i processi; devo dire che questa certificazione ha visto un mio coinvolgimento assiduo in prima persona, proprio in ragione della sua trasversalità”.

Ma quali sono stati gli elementi aggiuntivi introdotti nel contesto aziendale grazie alla ISO 28000?

Urli: “Innanzitutto, si è trattato di irrobustire elementi già presenti nel concetto di food defence”. Si è rafforzata la sicurezza del sito. Sono stati mappati e messi “sotto stress” alcuni operatori della supply chain, abbiamo inoltre integrato i nostri audit interni con elementi tipici della security richiesti dalla ISO 28000. Abbiamo inoltre puntato sul trasferimento di valore e conoscenza alla filiera: tutte le procedure di controllo che sono state rafforzate grazie alla ISO 28000  diventeranno delle best practice da condividere con alcuni dei nostri partner che rappresentano nodi strategici della supply chain.

Urli, inoltre, mette in luce un tema importante, ovvero la necessità di fare formazione coinvolgendo i vari attori interni e della filiera.

Urli: “È importante che i diversi stakeholder possano comprendere a pieno cosa comporti un sistema di gestione della security. Da quando abbiamo ottenuto la certificazione mi è capitato di rispondere alle domande di alcuni visitatori, di clienti, di fornitori che si sono accorti di essere diventati parte di un meccanismo più strutturato, ad esempio in relazione alla protezione del sito, ed è un qualcosa che va spiegato. È importante far comprendere il ruolo che ciascuno avrà per il buon funzionamento del sistema ISO 28000.

A questo proposito, è importante osservare che Roncadin SpA ha le sue radici in un piccolo paese in provincia di Pordenone. La stretta relazione col territorio è un elemento caratterizzante dell’azienda e Alberto Urli ci spiega come questo aspetto ha delle ricadute importanti anche sulla tutela della sicurezza:

Urli: “Roncadin ha una caratteristica peculiare che possiamo considerare anche un punto di forza in termini di difesa del sito. Lo stabilimento di Meduno sta crescendo in una zona a bassa densità abitativa ed ha una dimensione rilevante per questa zona, raccoglie infatti intere famiglie. Come succede in ogni piccolo paese è difficile che qualcuno faccia qualcosa senza che nessun’altro lo sappia: si crea una propensione al rigetto di quei comportamenti che non sono coerenti con ciò che si aspetta dalla comunità. Se la security non dovesse essere tutelata, si scatenerebbe la reazione della comunità stessa. Nel food questo aspetto di “attaccamento alla bandiera” è molto forte, e  tutti i dipendenti si sentono responsabili della security e dei corretti comportamenti all’interno dell’organizzazione.

A conclusione della nostra chiacchierata, domandiamo se sia stata fatta un’operazione di sensibilizzazione verso dipendenti e fornitori relativa ai temi della security:

Urli: “Assolutamente sì, anche se siamo consapevoli che sia un percorso che non avrà mai termine. È stato organizzato un piano comunicativo formale ed informale, che potesse abbracciare tutti i nodi critici della supply chain. Roncadin è molto attenta ai canali di comunicazione, sia a quelli interni che ai rapporti con i media. I dipendenti sono stati coinvolti e resi consapevoli del fatto che ognuno è responsabile della sicurezza. Questa cultura condivisa della security è davvero alla base della ISO 28000”.

Certificazione ISO 28000

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