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Cambiamento climatico e risorse idriche

Set. 28 2023

DAGLI OBIETTIVI DELLA TASSONOMIA ALLA RENDICONTAZIONE SECONDO LA CSRD, OBBLIGHI E OPPORTUNITÀ PER LE IMPRESE

In vista del convegno “Climate Change: Il fronte dell’acqua” abbiamo chiesto a Altea Salami, Sustainable Finance and CSRD Product Developer di Bureau Veritas, di approfondire le azioni dell'Europa in relazione alla mitigazione del cambiamento climatico e alla sostenibilità.

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Altea Salami

Quotidianamente nel mondo assistiamo agli effetti del cambiamento climatico e l’impatto che essi hanno sul ciclo dell’acqua. La forte relazione tra la mutazione del ciclo idrico e il cambiamento climatico l’abbiamo vissuta anche recentemente nella stessa Emilia-Romagna, protagonista di eventi naturali a elevatissimo impatto ambientale, sociale ed economico. L’Europa, consapevole dell’importanza che la mitigazione del cambiamento climatico e la sostenibilità in generale possono portare all’intero sistema, ha deciso di definire obiettivi ambientali e climatici sfidanti il cui raggiungimento necessita di ingenti risorse finanziarie e strumenti efficaci.

Tra i principali strumenti per supportare le scelte di investimento e l’orientamento dei capitali verso attività che concorrono al raggiungimento degli obiettivi ambientali comunitari troviamo la Tassonomia europea delle attività eco-sostenibili (Regolamento UE 852/2020). 

Si tratta di un sistema di classificazione che consente di identificare, attraverso criteri quali-quantitativi, quelle attività economiche che contribuiscono in modo sostanziale al raggiungimento di sei obiettivi ambientali:

1. mitigazione dei cambiamenti climatici; 
2. adattamento ai cambiamenti climatici; 
3. uso sostenibile e protezione delle acque e delle risorse marine; 
4. transizione verso un’economia circolare; 
5. prevenzione e riduzione dell’inquinamento;
6. protezione e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi.

Un’attività economica può essere definita ecosostenibile e detta “allineata” alla Tassonomia UE se:

contribuisce in modo sostanziale ad almeno uno dei sei obiettivi ambientali, 

senza al contempo danneggiare in modo significativo nessuno di questi obiettivi (c.d. principio “Do No Significant Harm” – DNSH) e 

viene svolta nel rispetto delle garanzie sociali minime ovvero attuando procedure a garanzia del rispetto di linee guida e principi internazionali sui diritti umani e del lavoro.

L’attività economica allineata alla Tassonomia è quindi quella che contribuisce in modo sostanziale alla mitigazione del cambiamento climatico, contestualmente non arreca un danno all’obiettivo relativo all’uso sostenibile e protezione delle acque e delle risorse marine (e viceversa).
Ad esempio, tra le attività economiche che la Tassonomia identifica come possibili contribuenti all’obiettivo legato alle risorse idriche troviamo le soluzioni basate sulla natura per la prevenzione e la protezione dal rischio di inondazioni e siccità che contribuisce a riparare e ridurre gli affetti degli impatti negativi dei cambiamenti climatici sul ciclo dell’acqua.

Tale approccio mostra il collegamento tra gli obiettivi climatici e ambientali evidenziando l’interrelazione degli effetti che le attività antropiche possono avere su di essi. 
Gli obiettivi ambientali della Tassonomia europea compaiono anche tra i fattori su cui le imprese in obbligo di applicazione della Direttiva UE 2022/2464 sulla rendicontazione societaria di sostenibilità – c.d. Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) – sono tenute a rendicontare seguendo specifici obblighi di informativa definiti dalla Commissione Europea attraverso gli Standard Europei per la Rendicontazione di Sostenibilità (European Sustainability Reporting Standards - ESRS).

Gli ESRS comprendono cinque standard ambientali che riportano obblighi di informativa per i sei obiettivi della Tassonomia:

ESRS E1 Cambiamenti climatici (che include informative sugli obiettivi climatici di mitigazione e adattamento)
ESRS E2 Inquinamento
ESRS E3 Acque e risorse marine
ESRS E4 Biodiversità ed ecosistemi
ESRS E5 Uso delle risorse ed economia circolare

Tali standard di rendicontazione definiscono gli obblighi di informativa che le imprese sono tenute a rendicontare e monitorare.
Tra questi, ad esempio, nello standard ESRS E3 troviamo obblighi di informativa che richiedono alle imprese di rendicontare circa i processi per individuare e valutare gli impatti, i rischi e le opportunità rilevanti legati alle acque e alle risorse marine (ESRS 2 IRO-1) e in merito agli effetti finanziari attesi derivanti da impatti, rischi e opportunità connessi alle acque e alle risorse marine (E3-5).

Pertanto, risulta chiaro come la normativa europea voglia supportare le imprese nell’identificazione, valutazione, monitoraggio, gestione e rendicontazione degli impatti, rischi e opportunità legati agli obiettivi ambientali e climatici.
Tale indirizzo comunitario consente la generazione di opportunità finanziarie a supporto della transizione sostenibile delle organizzazioni mettendo a disposizione informazioni veritiere e comparabili necessarie a orientare le scelte di investimento e finanziamento verso attività, processi e beni che contribuiscono positivamente agli obiettivi ambientali europei.
 

Climate Change: il fronte dell'acqua

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