Certificazione della parità di genere: la testimonianza delle prime realtà certificate

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IL VOSTRO IMPEGNO SUI TEMI DELLA PARITÀ DI GENERE HA RADICI LONTANE. CI POTETE RACCONTARE COME AVETE PORTATO AVANTI QUESTI TEMI NEL MONDO DEGLI STUDI LEGALI A CUI APPARTENETE?

Elena Felici racconta:
“Sono approdata alla professione all’inizio degli anni '90, nella più totale inconsapevolezza delle discriminazioni e dei pregiudizi che esistevano e che ancora esistono rispetto alla vita professionale e al ruolo sociale delle donne. Con il tempo, e grazie anche al confronto con altre avvocate, ho realizzato che i progressi e le conquiste conseguite ci avevano, sì, garantito diritti fondamentali –auto-determinazione, istruzione, voto...- ma non avevano veramente prodotto quel mutamento sociale necessario a superare gli stereotipi che invadono e condizionano ancora pesantemente la vita professionale delle donne e, prima ancora, il loro ruolo nella società. E’ allora stato naturale incominciare ad impegnarsi attivamente, anche sul piano associativo - all’interno di ASLA Women, sezione di ASLA - associazione degli studi legali associati) e istituzionale, e come componente del Comitato Pari opportunità dell’Ordine degli Avvocati di Milano.
Con Barbara De Muro, che è attualmente Presidente di ASLA Women, abbiamo in questo modo voluto contribuire alla diffusione e alla promozione di una cultura di inclusione e di parità nel mondo dell’avvocatura: ostacoli e difficoltà si possono rimuovere solo se si riconoscono".
Alessia Placchi aggiunge:
"Ci tengo a sottolineare che ognuna di noi si occupa di inlcusione anche nella sua dimensione personale e quotidiana, non solo nell’ambito professionale. Pertanto, è stato estremamente naturale cogliere gli imput di LCA verso questi obiettivi, per farli subito nostri e mettere le nostre competenze a fattori comune".

COME È STATA ACCOLTO ALL’INTERNO DEL VOSTRO STUDIO IL PROGETTO DI CERTIFICAZIONE?
CHE IMPATTO HA AVUTO? CHE CAMBIAMENTI SONO STATI INTRODOTTI?

Barbara De Muro afferma:
"Il percorso di certificazione è stato accolto con molto interesse e partecipazione, con la consapevolezza che si tratta di un’occasione unica di riflessione su molte importanti dinamiche interne alla propria realtà professionale. Ci ha indotto a dare ordine, a trasformare le nostre politiche in policy e processi scritti, quindi più certi e trasparenti, e a far emergere le prassi virtuose".

CON LA CERTIFICAZIONE AI SENSI DELLA UNI PDR 125:2022 C’È STATO UN INCONTRO TRA DUE LINGUAGGI: IL LEGALE E IL TECNICO, TIPICO DEI SISTEMI DI GESTIONE. E’ STATO UN DIALOGO FACILE?

Alessia Placchi dichiara:
"Come giuriste siamo da sempre abituate a sentirci dire “avvocato (perché si, ancora molte persone usano il maschile) potrebbe spiegarcelo in maniera più semplice” o frasi simili, radicando l’idea che il linguaggio tecnico-giuridico sia un linguaggio complesso e difficilmente accessibile. Potete quindi immaginare la nostra sorpresa quando ci siamo rese conto di essere noi a non cogliere le sfumature del linguaggio tecnico dei certificatori e cercare di districarci per comprendere la differenza (tecnica) tra audit interni e revisioni periodiche. Per tale ragione, mi piace parlare di legalese vs certificatese. Ovviamente grazie alla collaborazione e alla cooperazione anche questa piccola “diversità” è stata  superata con successo".

BUREAU VERITAS AVVIA LA CERTIFICAZIONE SULLA PARITÀ DI GENERE
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