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Con l’ingresso di Bureau Veritas, l’Associazione H2IT festeggia il superamento dei 100 soci

Mar. 3 2022

Uno sguardo al futuro della transizione energetica in italia

La crescita dell’Associazione è lo specchio delle grandi potenzialità del vettore idrogeno per la decarbonizzazione e la transizione ecologica. Tra il 2019 e il 2022 quadruplicato il numero degli associati.

Il futuro dell’energia passa anche e soprattutto dall’idrogeno. Lo sa bene l’Unione Europea, che ha deciso di scommetterci per abbattere le emissioni di CO2 entro il 2050. E lo sa anche l’Italia, che negli ultimi anni tra l’elaborazione di una Strategia Nazionale per l’idrogeno ancora in corso, e i 3,64 miliardi di euro previsti dal PNRR ha inaugurato una stagione di investimenti per sviluppare una filiera forte anche nel nostro Paese. Un obiettivo che, sin dalla sua nascita nel 2005, è anche l’ambizione di H2IT, l’Associazione italiana idrogeno e celle a combustibile, che oggi celebra un grande traguardo: il superamento dei 100 soci, tra grandi, medie e piccole imprese, centri di ricerca e università. 

In questo contesto, si inserisce la decisione di Bureau Veritas Italia di aderire all’Associazione, confermando il proprio impegno a supporto della crescita e della maturazione del comparto. Bureau Veritas ha infatti valorizzato la consolidata esperienza nel mondo Oil&Gas e delle infrastrutture utili al trasporto delle fonti di energia, mettendo le proprie conoscenze, competenze e la propria rete internazionale di esperti a servizio del mondo idrogeno. 
“Far parte di H2IT significa essere parte attiva nella creazione di nuove soluzioni e infrastrutture per l’uso dell’idrogeno. Associarsi evidenzia l’impegno che Bureau Veritas Italia mette nello sviluppo di servizi concreti e innovativi per la transizione energetica” ha commentato Eleonora Pagani, Direttore Strategic, Technical & Innovation Service Line di Bureau Veritas Italia.

L’idrogeno è salito alla ribalta delle politiche ambientali e della cronaca solo da qualche anno. E da allora l’interesse delle istituzioni e delle imprese non si è mai fermato. Non a caso, solo dal 2019 a oggi, H2IT ha quadruplicato il numero degli associati. E ci è riuscita facendo da punto di riferimento per la filiera, portando le idee di chi si occupa quotidianamente di idrogeno all’attenzione della politica, degli attori economici e dell’opinione pubblica. Si tratta, del resto, di un settore in forte crescita, tanto che, secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio H2IT, tutte le aziende associate ad H2IT si aspettano un aumento del giro d’affari in tre anni, con fortissime ripercussioni sull’occupazione, anche se allo stato attuale è ancora difficile trovare personale qualificato. In altre parole, la filiera ha tutto ciò che serve per svilupparsi, ma occorre uno sforzo maggiore per eliminare le criticità che ne imbrigliano il potenziale.
 
Come l’assenza di un quadro normativo chiaro, un argomento da sempre a cuore di H2IT e indicato dal 60% del campione come la priorità assoluta da seguire. Per questo già nel 2016 l’Associazione ha supportato i Ministeri competenti nell’elaborazione del “Piano Nazionale per la Mobilità ad Idrogeno” (aggiornato poi nel 2019) e stretto, nel 2018, una collaborazione con il Ministero dell’Interno per la stesura della “Regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, costruzione ed esercizio degli impianti di distribuzione di idrogeno per autotrazione. Inoltre, Nel 2021 H2IT ha incontrato più volte i decisori politici, esponendo le proprie indicazioni per il PNRR durante un’audizione alla Camera dei Deputati. Alla fine, il Piano ha dedicato 3,64 miliardi di euro allo sviluppo di filiere per la produzione, distribuzione e usi finali dell’idrogeno: un grande successo che non deve rimanere isolato. 
 
Adesso, oltre a mantenere vivo il confronto con il legislatore, H2IT punta anche al rafforzamento del network di aziende e centri di ricerca attivi nel mercato dell’idrogeno, con l’obiettivo di renderlo maturo e decisivo per la rivoluzione ecologica nel nostro Paese. Necessario, in questo caso anche il supporto all’innovazione per realizzare prodotti e servizi indispensabili per la crescita del settore. Anche in questo senso va letta la collaborazione con Intesa Sanpaolo Innovation Center, per il progetto INNOVAHY, un’iniziativa volta a favorire il percorso di sviluppo di PMI innovative e startup del settore idrogeno.
 
“Il grande risultato che celebriamo oggi premia oltre 15 anni di duro lavoro da parte dell’Associazione – ha commentato Alberto Dossi, Presidente di H2IT. Quando l’avventura di H2IT è iniziata l’idrogeno non compariva nelle agende degli organi competenti. Ora, la rotta intrapresa dalle istituzioni europee ed italiane conferma finalmente l’importanza della filiera per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione. Ma abbiamo bisogno di farla crescere facendo sistema, parlando con un’unica voce in grado di sostenere al meglio gli sforzi di tante aziende, grandi e piccole, italiane ed internazionali. Desidero ringraziare le 100 importanti realtà del settore che ci hanno dato fiducia e che hanno trovato tutto questo proprio in H2IT. Ma non ci fermiamo qui: continueremo nel nostro impegno per eliminare le criticità che impediscono lo sviluppo della filiera dell’idrogeno, dialogando con la politica, la società civile e tutte le imprese che vorranno conoscere una delle chiavi della transizione energetica.”

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