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Se il Made in Italy diventa green

Giu. 13 2023

BUREAU VERITAS ITALIA CONSEGUE L’ACCREDITAMENTO PER LO SCHEMA “MADE GREEN IN ITALY”

Bureau Veritas Italia ha ottenuto un nuovo importante risultato, l’accreditamento da parte di Accredia per lo schema “Made Green in Italy”.

“Made Green In Italy” è uno schema nazionale volontario per la valutazione e la comunicazione dell’impronta ambientale dei prodotti e dei servizi, istituito dall’art. 21, comma 1, della legge n. 221/2015.

Lo schema è gestito dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e si basa sul metodo PEF (Product Environmental Footprint), come definito dalla Commissione Europea nella Raccomandazione 2013/179/UE (sostituita dalla Raccomandazione 2021/2279/UE); il metodo PEF è il metodo unico europeo per la valutazione e comunicazione dell’impronta ambientale di prodotti/servizi, quantificata secondo le norme ISO 14040 e ISO 14044 (relative agli studi di ciclo di vita, Life Cycle Assessment, LCA).
Il Decreto Ministeriale n. 56/2018 costituisce il regolamento di attuazione dello schema e ne stabilisce le modalità di funzionamento.

“Made Green in Italy” ha l’obiettivo di valorizzare sul mercato i prodotti italiani con elevate prestazioni ambientali (la cui quantificazione sia scientificamente affidabile) e punta con il suo logo a rendere riconoscibili i prodotti per i consumatori, così da incoraggiare scelte più consapevoli.
La quantificazione delle prestazioni ambientali di un prodotto, infatti, basata su uno studio PEF completo, prevede tre classi di prestazione: A (valore superiore al benchmark); B (valore prossimo al benchmark); C (valore inferiore al benchmark). Possono ottenere l’uso del logo soltanto i prodotti in classe A e quelli in classe B (a fronte di un impegno dell’azienda a migliorare le proprie prestazioni).

“Made Green in Italy” prevede obbligatoriamente la verifica di terza parte indipendente (accreditata) degli studi di valutazione dell’impronta ambientale predisposti dalle organizzazioni che richiedono l’uso del logo, considerata quale elemento fondamentale per assicurare l’affidabilità dello schema e per migliorare la qualità degli studi stessi.

Molte aziende italiane hanno partecipato e stanno partecipando alla stesura degli strumenti operativi previsti dallo schema, in particolare le RCP (Regole di Categoria di Prodotto, che definiscono requisiti specifici per condurre studi di determinate tipologie di beni e servizi), in numerosi settori produttivi: alimentare, tessile, siderurgico, ecc.
Ciò costituisce senza dubbio un segno dell’interesse crescente delle aziende italiane per questo nuovo strumento, che si configura come importante elemento distintivo dei prodotti “Made in Italy” che, oltre ad essere portatori dell’eccellenza italiana, garantiscano di essere anche “Green”.

La certificazione “Made Green in Italy”, pertanto, sarà verosimilmente destinata a configurarsi sempre più come requisito premiante nei bandi di gara e nei CAM.

Per approfondire visita il sito del Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica

La Green Line di Bureau Veritas

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