UN ALTRO PASSO IN AVANTI DELLA CSDDD – CORPORATE SUSTAINABILITY DUE DILIGENCE DIRECTIVE
La due diligence sui temi di sostenibilità sta assumendo un ruolo sempre più fondamentale nel contesto internazionale. Negli ultimi anni si è infatti assistito a una crescita dell’importanza dei processi di identificazione e gestione degli impatti su aspetti ambientali e sociali a tutela dei rischi in cui le organizzazioni possono incorrere.
I principali riferimenti a livello internazionale sono i UNGPs - Guiding Principles on Business and Human Rights delle Nazioni Unite (ONU), la OECD Due Diligence Guidance for Responsible Business Conduct e la Guida OCSE sul dovere di diligenza per la condotta d’impresa responsabile, oltre che le linee guida dell'OCSE destinate alle imprese multinazionali. Queste ultime sono oggetto di revisione alla luce delle recenti evoluzioni nei mercati dei capitali e nelle politiche e prassi di governo societario con la finalità di rafforzare gli approcci comuni in materia di dovuta diligenza.
A livello comunitario invece, abbiamo più volte nominato la proposta della Commissione europea di una direttiva sul dovere di diligenza in materia di sostenibilità aziendale (c.d. CSDDD – Corporate Sustainability Due Diligence Directive) del 23 febbraio 2022.
A seguito della pubblicazione dell’8 maggio della risoluzione del Parlamento UE basata sui pareri delle diverse commissioni raccolti nei primi mesi dell’anno, il testo revisionato è stato adottato in prima lettura da parte del Parlamento lo scorso 1° giugno.
Con 366 voti a favore e 225 contrari, l’adozione è avvenuta dopo ulteriori opposizioni e negoziati che - tra gli altri - hanno previsto l’eliminazione dell’articolo 26 relativo ai doveri e responsabilità degli amministratori nella definizione e supervisione degli obblighi di due diligence.
Il testo adottato dal Parlamento sarà oggetto di negoziato insieme all'orientamento generale del Consiglio dell'UE e alla proposta della Commissione.
I triloghi dovrebbero iniziare a breve, al fine di predisporre una versione finale della direttiva da consolidare entro la fine dell'anno.
Le difficoltà principali nella definizione della norma riguardano la definizione del suo perimetro e l’interoperabilità con le varie altre iniziative legislative presenti o in sviluppo sia a livello comunitario (come, ad esempio, la Direttiva CSRD – 2022/2464) sia a livello di Stati Membri (dove abbiamo ad esempio il Supply Chain Due Diligence Act in Germania). Resta invece chiaro, e viene esplicitato nella proposta di risoluzione del Parlamento, il riferimento alle linee guida internazionali sopra citate per fornire indirizzo su come le imprese dovrebbero adempiere ai loro obblighi di dovuta diligenza.
Per quanto concerne le connessioni tra i processi di dovuta diligenza e la comunicazione di sostenibilità, gli aggiornamenti 2021 dei GRI Standards danno piena attuazione al processo di due diligence articolato nelle Linee Guida dell'OCSE per le imprese multinazionali e gli UNGPs e hanno definito una chiara connessione tra il processo di due diligence e la valutazione della materialità ovvero il processo per la determinazione dei temi rilevanti per un’organizzazione.
Per rafforzare il ruolo chiave della due diligence lo stesso GRI ha pubblicato due documenti dedicati, uno a fine marzo Corporate sustainability due diligence policies and sustainability reporting e l’ultimo il 17 maggio Why corporate transparency is critical during conflict.
D’altra parte, l’incompletezza della CSDDD non consente di avere un quadro chiaro sulla futura interazione con la direttiva sulla rendicontazione della sostenibilità aziendale (CSRD) seppure il concetto di dovere di diligenza e sua comunicazione sarà incorporato all’interno del progetto di futuri standard europei di rendicontazione della sostenibilità (ESRS) previsti dalla CSRD.