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Avanti tutta con il gas naturale liquefatto nei motori e nelle stive

Ott. 4 2019

Meno inquinante del petrolio o del carbone, il gas naturale è l’unico combustibile fossile la cui produzione è prevista in considerevole aumento dalla maggior parte degli scenari energetici futuri. Con il conseguente aumento della presenza in mare di navi per trasporto di GNL. In considerazione delle norme ambientali sempre più severe che il trasporto marittimo deve rispettare, il metano in forma liquefatta diventa una soluzione preziosa anche come carburante per le navi mercantili. Un successo reso possibile da una solida cultura della sicurezza dietro le quinte.

Il gas naturale è uno dei combustibili del futuro, disponibile già oggi. Per il 2030 si prevede un aumento della domanda del 2% annuo. Le importazioni della Cina hanno un ruolo importante in questo sviluppo: si prevede che in Cina il gas naturale rappresenterà una quota pari all’11% dell’energia primaria nel 2030, rispetto al 5% del 2015. La domanda energetica del gigante asiatico non è comunque l’unico fattore determinante del successo del gas, a cui contribuiscono in misura significativa anche le sue performance ambientali. Infatti, rispetto all’olio combustibile, il gas naturale ha emissioni di CO2 inferiori del 20-25%. È anche molto più pulito del carbone: usato per alimentare centrali elettriche, rilascia quantità trascurabili di anidride solforosa e particolato e riduce di oltre l’80% le emissioni di ossidi di azoto.

IL COMBUSTIBILE FOSSILE DI CUI TUTTI PARLANO

Con l’obiettivo di diversificare le proprie fonti di approvvigionamento, i paesi importatori si stanno sempre più orientando verso la forma liquida del più pulito tra i combustibili fossili: il gas naturale liquefatto. Trasportato a temperatura bassissima (-160° C) con navi metaniere che spesso superano i 125.000 metri cubi di volume, il gas naturale diventa accessibile a quei paesi importatori che non possono o non desiderano ricorrere ai gasdotti per la distribuzione. Si prevede che questa tipologia di distribuzione particolarmente flessibile crescerà ogni anno mediamente del 4-5% nel periodo 2015-2030. La Cina da sola potrebbe rappresentare il 16% della domanda mondiale di GNL nel 2030. “E così il gas naturale liquefatto è diventato il combustibile fossile di cui tutti parlano!” commenta Carlos Guerrero, Global Market Leader per il settore Tankers & Gas Carriers di Bureau Veritas.

Il trasporto marittimo di GNL è entrato regolarmente in uso già negli anni Sessanta del Novecento, con la realizzazione dei primi impianti di liquefazione e delle navi da carico che portavano il gas algerino in Inghilterra e Francia. Sin dagli esordi, operatori, produttori, armatori e cantieri navali di questo settore dal promettente futuro hanno potuto beneficiare dell’assistenza di Bureau Veritas per garantire la sicurezza e sostenibilità delle metaniere così come di tutte le altre infrastrutture e servizi a terra.

UN SETTORE CON REQUISITI ESTREMAMENTE RIGOROSI

Parallelamente alla crescita della domanda si registra un’accelerazione nello sviluppo delle capacità di produzione e trasporto, dove gli Stati Uniti sono riusciti in pochi anni a posizionarsi tra i paesi produttori leader grazie al gas di scisto estratto con la tecnica del fracking. “Molte aziende propongono soluzioni, ad esempio per migliorare l’isolamento termico e contenere il più possibile il fenomeno dei vapori di boil-off”, spiega Carlos Guerrero. “Da parte nostra, ovviamente, continuiamo ad assicurare la certificazione delle navi per il trasporto di GNL: questi mercantili grandissimi, lunghi quasi 300 metri, varati quasi sempre da cantieri navali in Corea, Cina o Giappone, sono soggetti a severissimi vincoli termici, strutturali e di sicurezza. Perciò offriamo supporto a questo settore attraverso analisi dei rischi e altri servizi di consulenza tecnica, soprattutto perché si sta procedendo gradualmente a installare su queste navi nuovi sistemi di propulsione alimentati proprio a GNL, che a loro volta devono essere certificati.”

L’utilizzo del GNL come carburante è un tema che sta interessando anche il trasporto marittimo in generale, non solo le metaniere. Ciò perché da gennaio 2020 entrerà in vigore il nuovo Regolamento IMO (International Maritime Organization) che impone alle navi in transito su qualsiasi rotta l’uso di carburanti con tenore di zolfo non superiore a 0,5%. Esso va a rafforzare una normativa che dal 2015 imponeva valori ancora più restrittivi, sebbene limitati alle “aree a emissioni controllate” definite dall’IMO.
Il problema è che la stragrande maggioranza delle navi usa carburanti “pesanti” che non rispettano questo limite. Quali sono le soluzioni possibili? I nuovi carburanti in fase di sviluppo: olio combustibile a bassissimo tenore di zolfo (contenuto massimo di zolfo 0,1%; e olio combustibile a basso tenore di zolfo, tra 0,1% e 0,5%). I sistemi di pulizia come gli “scrubber”, che eliminano dai gas di scarico gli indesiderati ossidi di zolfo. Infine… il carburante ormai indispensabile, il GNL che alcune navi già utilizzano, da solo o in aggiunta ad altri combustibili.

IL GNL PUÒ ESSERE UNA RISORSA PER IL TRASPORTO MARITTIMO?

Un segno dei tempi: il GNL ha catturato l’interesse di alcuni colossi del settore del turismo marittimo che si affidano a sistemi di propulsione in grado di funzionare sia a gas naturale sia con carburanti tradizionali per ridurre l’impatto ambientale delle proprie navi da crociera.

Quali scelte adotteranno le compagnie di trasporto marittimo per adeguarsi al Regolamento IMO? “La risposta non è semplice perché sono moltissimi i fattori in gioco, soprattutto economici, per una decisione legata al trend dei prezzi dei carburanti”, osserva Carlo Guerrero. Sembra effettivamente che il GNL sia una buona opzione in tutti i casi in cui si vuole un carburante pulito. Senza dimenticare però che si tratta di una fonte fossile. Entro il 2040-2050 dovremo pensare piuttosto in termini di batterie, idrogeno, sistemi di adattamento della velocità e simili. Ma nel frattempo il GNL rappresenta quanto meno un eccellente carburante di transizione la cui tecnologia è già disponibile”.