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Sostenibilità di biocarburanti e bioliquindi - Schema nazionale

SISTEMA NAZIONALE DI CERTIFICAZIONE DELLA SOSTENIBILITÀ DEI BIOCARBURANTI E DEI BIOLIQUIDI AI SENSI DEL DM 14.11.2019

SCENARIO

L’Unione Europea, attraverso la Direttiva 2009/28/CE (RED I – renewable energy directive), aggiornata con la Direttiva ILUC (UE) 2015/1513, ha stabilito un primo quadro comune per la promozione dell’utilizzo di energia da fonti rinnovabili fino al 2020. La Direttiva (UE) 2018/2001 del Parlamento Europeo e del Consiglio dell'11 dicembre 2018 sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili (RED II) fissa un nuovo obiettivo vincolante dell'Unione per la quota complessiva di energia da fonti rinnovabili sul consumo finale lordo di energia dell'unione nel 2030.
I biocarburanti e dei bioliquidi per poter essere considerati come fonti rinnovabili devono essere conformi a criteri di sostenibilità e di tracciabilità, tramite anche l’implementazione di un bilancio di massa e la valutazione dei gas a effetto serra associati.

SOLUZIONE

A livello nazionale è possibile dimostrare la tracciabilità e la sostenibilità dei bioliquidi e biocarburanti, incluso il biometano, dalle materie prime ai prodotti intermedi e finiti tramite lo Schema Nazionale di certificazione individuato dal DM 14.11.2019. e dalle due norme tecniche UNI TS 11429 per le filiere dei biocarburanti e dei bioliquidi e la UNI TS 11567 per la filiera biometano.
L’intera filera produttiva è chiamata a dimostrare il rispetto dei criteri di sostenibilità e di tracciabilità. Sono coinvolti i produttori di biomasse coltivate, i produttori sottoprodotti d’origine agricola e agroindustriale, i produttori di rifuiti, gli intermediari, i trader, i collettori di biomasse, gli impianti di trasformazione dei prodotti intermedi e dei prodotti finiti (es. biodiesel, HVO, ETBE, biogas, biometano, GNL). 
La certificazione è lo strumento che permette di dimostrare la corretta gestione delle biomasse e dei prodotti e fornisce garanzia tramite la verifica di un Ente terzo accreditato.
Bureau Veritas Italia è accreditato da accredia dal 2012: il certificato di accreditamento n.009b è consultabile sul sito di accredia e la norma di accreditamento è la UNI CEI EN/ISO/IEC 17065:2012.

La nostra metodologia

Bureau Veritas offre le modalità di verifica ai sensi del DM 14.11.2019, fornendo un certificato di validità quinquennale soggetto a sorveglianze annuali:

  • Preaudit o gap analysis, richiesto
  • Initial audit per analisi della documentazione
  • Main audit in campo
  • Audit di sorveglianza annuali.

Faq - Domande frequenti

Come si può ottenere la certificazione?
Si richiede una valutazione ad un Ente di Certificazione accreditato e si procede con le verifiche per dimostrare di aver implementato la corretta gestione dei prodotti.

Non conoscendo il contesto normativo, come è possibile approfondire?
Bureau Veritas eroga mirati corsi di formazione pubblicati sul sito: www.bureauveritas.it/servizi/formazione.

È possibile certificare una biomassa anche se non è finalizzata alla produzione di bioliquidi o biocarburanti?
Ad oggi è possibile dimostrare la sostenibilità e la tracciabilità delle biomasse anche per altre filiere con certificazioni volontarie quali ISCC PLUS e Redcert2.

  • Leadership

    Bureau Veritas è attiva nella verifica a fronte di schemi di certificazione volontaria quali ISCC, RedCert, 2BSvs

  • Esperienza

    Bureau Veritas è leader nei servizi in ambito energia e di verifica di progetti Climate Change

  • Network

    La presenza globale in più di 140 Paesi garantisce al cliente i vantaggi di una capillare presenza locale