INGEGNERI ENERGETICI, ELETTRONICI, INFORMATICI I PIÙ RICERCATI
Bureau Veritas Italia chiude il 2023 evidenziando uno squilibrio fra domanda di addetti professionalmente formati, in grado di garantire gli alti standard qualitativi richiesti per operare nel gruppo, e un’offerta che tende costantemente a inaridirsi, anche a causa della “fuga dei cervelli”.
Gli esempi in Bureau Veritas Italia (che in Italia ha assunto l’anno scorso 165 nuovi addetti e vanta una occupazione globale che solo nel nostro Paese ha superato 1000 unità) si moltiplicano in particolare nel campo ingegneristico, con particolare riferimento al campo dell’ingegneria informatica e dell’ingegneria elettronica/elettrica/energetica.
Per posizioni in stage (propedeutiche nella maggior parte dei casi all’assunzione definitiva) ci sono voluti anche più di 6 mesi per trovare una risorsa.
Anche per posizioni middle/senior tra il 2022 e 2023 su posizioni aperte, Bureau Veritas ha impiegato più di un anno per trovare risorse che fossero idonee e rispondessero ai requisiti dell’azienda.
Aree complesse per il recruitment (e non solo per Bureau Veritas) sono diventate quelle dell’ingegneria energetica, dell’ingegneria informatica e industriale legata ad esempio ai temi della digitalizzazione, cybersecurity, decarbonizzazione.
E recentemente a Milano (piazza forse satura in questo settore) è sempre meno facile anche trovare figure in stage o figure junior per amministrazione/finance.
“Al di là dei proclami, degli impegni e degli slogan – afferma Diego D’Amato, Presidente e Amministratore Delegato di Bureau Veritas Italia – durante il percorso universitario quasi mai i ragazzi hanno modo di vedere da vicino una realtà organizzativa e capire nel concreto come ciò che imparano tra i banchi universitari possa essere poi messo a frutto nel mondo del lavoro. E lo sforzo per colmare il fossato che separa università dal mondo del lavoro, ricade sulle aziende come BVI sempre più impegnate a offrire ai ragazzi strumenti di “avvicinamento al lavoro” come tesi, tirocini e colloqui di orientamento. Mentre in Germania funziona un sistema educativo con track accademico e tecnico professionale che procede anche a livello terziario, l’Italia ha un sistema secondario con percorso vocational ma non prosegue a livello terziario. In Italia – come evidenziato da una recente ricerca dell’Università Cattolica – la formazione tecnica continua a livello post-secondario (IFTS) ma ha scarsa diffusione (circa 10000 studenti e in sole 6 regioni). Se poi si aggiunge che a 5 anni dalla laurea i laureati italiani all’estero guadagnano quasi il 50% in più dei laureati italiani in Italia, la tempesta perfetta è servita”.
Presidente e Amministratore Delegato
Bureau Veritas Italia
“I nostri dipendenti sono tutti di altissimo livello e forse anche per questo la ricerca di personale qualificato talora è per noi più lunga, perché l’obiettivo è quello comunque di costruire, come accade, teams qualitativi che rappresentino il valore aggiunto per l’azienda."
"Ma proprio per questo – conclude D’Amato – non possiamo sottacere un problema che è comune alle aziende che fanno della qualità e quindi della specializzazione il loro asset principale e che assistono con crescente preoccupazione alla fuga di cervelli in atto”.