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Che cos'è Net Zero... e come arrivarci?

Feb. 17 2021

Il cambiamento climatico è la questione più urgente dei nostri tempi. I governi, le autorità e le aziende infatti, si pongono ogni giorno obiettivi di “net zero”. L’impiego di politiche volte alla riduzione delle emissioni di carbonio, dimostra un impegno in termini di responsabilità e leadership ambientale. Ad una efficace e chiara comunicazione di tale impegno deve corrispondere l’implementazione di un piano di azione che permetta di raggiungere i risultati sperati e comunicati.

Carbon neutrality vs Net Zero: qual è la differenza?

Poiché il cambiamento climatico è cresciuto nell'agenda dei leader aziendali, anche il concetto di “Carbon neutrality” è cresciuto. Ciò significa ottenere un risultato finale di zero emissioni di carbonio per un'azienda, un sito, un prodotto, un marchio o un evento, prima misurando, poi riducendo le missioni nella misura in cui ciò è possibile e successivamente compensando le emissioni rimanenti con una quantità equivalente di emissioni evitate o compensate (offset emissions); ciò può essere ottenuto acquistando crediti di compensazione delle emissioni di carbonio (carbon offset credits) per compensare la differenza.

Net Zero è invece un obiettivo più ambizioso che si applica all'intera organizzazione e alla sua value chain. Ciò significa ridurre le emissioni indirette di carbonio dai fornitori a monte (upstream suppliers) fino agli utenti finali, un'impresa complessa in un mondo in cui le aziende non controllano l'intera value chain.

I dettagli su come le aziende possono contribuire con la loro giusta quota all'obiettivo globale di zero emissioni sono stati formulati dal “Science Based Targets initiative”, con l'azione promossa dalla “the Race to Zero campaign”. Anche l'approccio alle emissioni residue è diverso, con la rimozione attiva del carbonio dall'atmosfera essenziale per ottenere emissioni zero a lungo termine. Le compensazioni di carbonio (carbon offsets) sono accettabili con determinate metodologie per ottenere la carbon neutrality a lungo termine, ma la maggior parte degli osservatori concorda sul fatto che nella migliore delle ipotesi dovrebbero essere utilizzate solo come misura transitoria a breve termine sulla rotta verso lo “net zero”.

Come raggiungeremo Net Zero?

L'adozione degli obiettivi di Net zero in tutto il mondo è un fattore importante nell'azione per il clima. L'accordo di Parigi mira a mantenere l'aumento della temperatura globale al di sotto dei 2°C e persegue gli sforzi per mantenerlo a 1,5°C. Nel frattempo, la ricerca ha dimostrato che per evitare i peggiori impatti climatici, le emissioni di carbonio devono essere dimezzate entro il 2030 e raggiungere gli obiettivi di net zero entro la metà del secolo.

A livello nazionale, raggiungere gli obiettivi di net zero richiede ampie riduzioni delle emissioni delle varie attività, con la rimozione delle emissioni di carbonio atmosferico. Alcune delle più grandi economie del mondo, tra cui Giappone, Regno Unito e Francia, hanno fissato un obiettivo di net zero per il 2050 e l'UE ha posto l'obiettivo al centro dellEuropean Green Deal.

In un contesto aziendale, la definizione operativa di net zero è generalmente accettata come uno stato in cui le attività all'interno della value chain di un'azienda non comportano alcun impatto netto sul clima dovuto alle emissioni di carbonio. Ciò comporta la definizione e il perseguimento di un obiettivo di riduzione fisso delle emissioni lungo l'intera value chain e la  neutralizzazione di eventuali emissioni che risultano molto difficili da eliminare (e non altre!).

Cambiamenti su scala mondiale

Affinché il mondo raggiunga lo net zero entro i tempi stabiliti dall'accordo di Parigi, la politica, la tecnologia e il comportamento devono cambiare su tutta la linea. Si prevede, ad esempio, che le energie rinnovabili debbano rappresentare il 70-85% dell'elettricità mondiale entro il 2050. È anche fondamentale ripensare al modo in cui alimentiamo i trasporti e migliorare l'efficienza della produzione alimentare. L'investimento in energie rinnovabili come l'energia solare ed eolica è un cardine, così come lo sviluppo di tecniche di rimozione e sequestro delle emissioni. Sebbene la riduzione delle emissioni debba, ovviamente, essere il nostro obiettivo, la rimozione dell'anidride carbonica rimane attualmente necessaria nei settori in cui raggiungere zero emissioni è particolarmente difficile, come l'aviazione. La rimozione può essere ottenuta in diversi modi, da approcci naturali come il ripristino delle foreste e l'aumento dell'assorbimento di carbonio nel suolo a soluzioni tecnologiche come la cattura e lo stoccaggio.

Cosa devono fare le aziende?

Le aziende che cercano di raggiungere un obiettivo di net zero devono adottare un approccio su più fronti. Devono ridurre le emissioni di carbonio dalle loro attività, gestire le riduzioni interne e della supply chain e compensare le emissioni difficili da evitare a breve termine. Questo inizia con dati precisi: per ridurre le emissioni infatti, è prima necessario comprenderle. Inoltre, le aziende responsabili devono garantire di fornire rapporti accurati, completi e oggettivi sui dati per comunicazioni trasparenti e verificate.

Per andare oltre la carbon neutrality e raggiungere lo net zero, le aziende devono anche ampliare il modo in cui pensano al carbonio.

Al fine di comprendere e valutare al meglio le emissioni di carbonio, la norma ISO 14064-1 fornisce una classificazione in emissioni dirette ed emissioni indirette:

I tre scopi nelle emissioni di Carbonio

Emissioni Dirette (Scope/Categoria 1): le emissioni dirette da fonti o sorgenti all’interno dei confini organizzativi posseduti o controllati dall’organizzazione. Tali sorgenti possono essere stazionarie (ad esempio: caldaie, generatori elettrici, processi industriali) o mobili (ad esempio: veicoli).

Emissioni Indirette (Scope 2/Categoria 2): le emissioni di carbonio correlate alla combustione di combustibili associate alla produzione dell’energia finale (elettricità, calore, vapore, aria compressa, ecc.) e utilizzata dall'organizzazione.

Altre Emissioni Indirette (Scope 3/Categoria 3-4-5-6): tutte le altre emissioni indirette che si verificano nella value chain di un'azienda. Quest’utlime sono le più difficili da tracciare e controllare, ma di solito rappresentano la quota maggiore dell'inventario delle emissioni di un'azienda (produzione materiali di input, viaggi d'affari, spostamenti casa-lavoro, gestione rifiuti, fasi di utilizzo e fine vita dei prodotti, altro).

La maggior parte delle aziende attualmente prende in considerazione solo le prime due, ma la misurazione delle “altre emissioni indirette” presenta molteplici vantaggi.

Le aziende possono infatti identificare gli hotspot di emissione nella loro value chain, quindi valutare i fornitori in termini di sostenibilità, individuare opportunità di efficienza energetica e riduzione dei costi ed impegnarsi positivamente con stakeholder interni ed esterni per contribuire a ridurre le emissioni. È possibile inoltre trovare delle strategie al fine di influenzare il comportamento dei clienti o progettare in anticipo la fine del ciclo di vita del prodotto, magari collaborando con rivenditori e distributori su programmi di ritiro.

Al fine di raggiungere l'obiettivo di net zero, le aziende sono obbligate a comprendere e ridurre le emissioni in tutti gli “scope” di emissione. Questa rappresenta un'altra importante differenza rispetto alla carbon neutrality: per diventare carbon neutral infatti,  un'azienda deve solo occuparsi delle emissioni di scope/categoria 1 e scope/categoria 2 lasciando facoltativa la quantificazione e la riduzione delle “altre emissioni indirette”.

Come Bureau Veritas può aiutare

Bureau Veritas supporta le aziende fornendo audit e verifica degli sforzi di mitigazione degli impatti sui cambiamenti climatici. Verifichiamo inventari/impronte di carbonio e rendicontiamo i progressi verso gli obiettivi net zero. Validiamo e verifichiamo anche iniziative di compensazione e rimozione, dimostrando la legittimità dei crediti di carbonio. I nostri esperti si occupano anche della verifica/validazione di claims in merito a buone pratiche aziendali a impatto zero, fornendo verifiche e certificazioni di terza parte in conformità a vari standard.

Gli obiettivi net zero iniziano con un “announcement” e seguono con un “achievement”. Tuttavia, nessuna azienda dovrebbe sottovalutare l'importanza del passaggio aggiuntivo di verifica se desidera comunicare i propri sforzi in modo trasparente e accurato, creando così la fiducia degli stakeholder e salvaguardando i vantaggi reputazionali del loro contributo alla riduzione del cambiamento climatico.