Dalla farina ai mangimi: verifiche di quantità e qualità sui cereali importati per uso alimentare e animale
Apr. 16 2020
Task Force del Gruppo Bureau Veritas Italia per verificare e certificare le “materie prime” dell’agroalimentare
La qualità dei più significativi prodotti alimentari italiani, in primis la pasta, dipende dalla qualità del grano che viene importato in particolare da Canada e Stati Uniti e poi miscelato al grano italiano (insufficiente a soddisfare la domanda nazionale). In un momento di emergenza e di fortissima pressione sull’industria agroalimentare italiana, la qualità è ancora di più una parola d’ordine.
In questa ottica, il Gruppo Bureau Veritas Italia ha potenziato in modo decisivo il suo presidio sui porti e sul settore marittimo, predisponendo veri e propri emergency team dedicati ai controlli nelle stive delle navi destinate al trasporto del grano e di prodotti come mais, soia, riso, crusca, avena, ma anche leguminose e oli vegetali importati attraverso i porti nazionali.
Ogni anno l’Italia importa circa 20 milioni di queste commodities, che richiedono controlli e garanzie accurati sia sulla qualità che sulla quantità del prodotto e gli ispettori di Bureau Veritas, a fronte dell’emergenza virus, stanno svolgendo un’attività di verifica h24, ovviamente in parallelo con organi dello Stato come il Corpo Forestale, i funzionari preposti all’anti-frode e quelli della Sanità marittima.
Gli sbarchi di granaglie si concentrano oggi sui porti dell’Adriatico, ma la presenza dei team di Bureau Veritas, coordinati attraverso la divisione Commodities Inspectorate Italy, è assicurata in tutti gli scali italiani sia su input degli importatori, che degli esportatori, in quanto anche elemento centrale di garanzia dei contratti.
“Bureau Veritas – sottolinea Tomaso Migliaccio, Managing Director della divisione – interviene sull’intera filiera alimentare attraverso verifiche specifiche anche sul food per vendita al dettaglio e sul comparto bio (nel quale è stata di recente acquisita QCertificazioni), verifiche rese più efficienti dal controllo all’origine sulle materie prime importate attraverso la nostra rete capillare di ispettori e laboratori, e alla nostra capacità di intervenire su qualsiasi tipo di vettore come navi, camion, treni o di depositi”.
Per altro, in parallelo, gli ispettori di Bureau Veritas hanno anche intensificato in modo decisivo l’attività di sorveglianza sulla qualità dei carburanti ad uso navale, che deve rispondere alle nuove normative internazionali in tema di riduzione del contenuto di zolfo in essi presente. Questa attività di verifica ha assunto in questi giorni un particolare valore strategico proprio per garantire la continuità nel flusso di import delle materie prime, indispensabile per assicurare gli approvvigionamenti al settore agroalimentare e delle merci in genere.