PER L’OTTENIMENTO DELLA CERTIFICAZIONE UNI/PDR 125:2022
La certificazione per la parità di genere si conferma protagonista nello scenario attuale per numerose e differenti realtà. Anche Fondazione Musica per Roma ha scelto di intraprendere il percorso di certificazione e concluderlo positivamente con Bureau Veritas.
La Fondazione Musica per Roma - costituita da Comune di Roma, Camera di Commercio e Regione Lazio - nasce il 19 luglio 2004 e persegue come obiettivi la promozione della cultura e dell’italianità, il coinvolgimento di pubblici differenti e di giovani, l’innovazione artistica, la sostenibilità ambientale ed economica.
La Fondazione gestisce spazi iconici a Roma quali l’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone e la Casa del Jazz, presso i quali è possibile organizzare concerti, convegni e conferenze, riunioni o presentazioni aziendali, proiezioni, cene private e cocktails, workshop, concerti, showcase, shooting e riprese cinematografiche.
Abbiamo raccolto la testimonianza di Daniele Pitteri, Amministratore Delegato e Franca Mazzei, al Capo del Servizio della Gestione Risorse Umane e della Formazione per la Fondazione, riguardo al valore della certificazione per la parità di genere e al percorso che ha portato al suo conseguimento.
LE VOCI DI FONDAZIONE MUSICA PER ROMA
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Cosa vi ha motivato ad intraprendere il percorso di certificazione della parità di genere?
Uno dei nostri obiettivi è sempre stato quello di comunicare, internamente ed esternamente, i valori che contraddistinguono la Fondazione.
Abbiamo rinscontrato nella certificazione per la parità di genere lo strumento ideale per rafforzare la consapevolezza che la Fondazione abbia i requisiti giusti per essere definita un buon ambiente di lavoro.
Grazie al nostro ruolo sociale, siamo nella posizione ideale per fare da cassa di risonanza e divulgare le buone pratiche nel mondo dell’arte e della cultura. -
Nel mondo dell’arte e in particolare della musica, come è avvertito il tema della parità di genere?
Il mondo dell’arte e della musica segue dinamiche particolari, e ciò che prevale è la centralità del talento. E il talento, si sa, non ha genere.
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Quali ritorni a livello reputazionale vi aspettate da questa certificazione?
Il processo di certificazione ha contribuito a sensibilizzare tutti i membri dell’organizzazione sulle dinamiche di genere favorendo un ambiente più inclusivo; indispensabile volendo attrarre i giovani talenti, che si dimostrano particolarmente attenti a questi temi.
La parità di genere si inserisce, inoltre, nell’impegno che stiamo portando avanti sui temi ESG a 360 gradi.
Possiamo dire che l’attenzione alla sostenibilità sia una nostra virtù intrinseca e naturale e la certificazione per la parità di genere è un tassello del nostro impegno ainteriorizzarne i temi cardine. -
Quali elementi pre-esistenti avete valorizzato e quali elementi positivi stanno derivando dal sistema di gestione grazie alla UNI/PdR 125:2022?
Il percorso di certificazione ci ha permesso di essere più consapevoli delle best practice già consolidate, come l’accordo di secondo livello che dal 2008 valorizza la genitorialità e il bilanciamento vita privata - vita lavorativa, prevedendo permessi aggiuntivi per le visite mediche per il dipendente e permessi retribuiti per la malattia del bambino, lo smartworking, il rientro dalla maternità agevolato.
Il nostro obiettivo è promuovere un ambiente di lavoro in cui l’attenzione alla persona sia centrale, capace di coniugare la bellezza al benessere.
Stiamo imparando a dare la giusta importanza alla divulgazione delle nostre best practice.
Con la certificazione, abbiamo avviato un’attività di disseminazione interna ed esterna circa i nostri punti di forza – valorizzando il nostro ottimo sistema di HR CRM.