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Certificazione della parità di genere

SECONDO LA PRASSI DI RIFERIMENTO PdR UNI 125:2022

SCENARIO

È da tempo noto che le aziende che hanno maggiore successo sono quelle che al loro interno riescono a creare e mantenere un modello di lavoro che punti con decisione sull’inclusività. Tra le imprese che sono riuscite a instaurare un clima di parità e inclusione, i profitti sono superiori alla media (+25-35%), vi è un più alto tasso di innovazione (+20%) e una migliore capacità di gestire i processi decisionali che si traduce in un +30% della capacità di individuare e ridurre i rischi aziendali. Inoltre, le aziende che adottano politiche basate su tali valori e che le sanno trasmettere all’esterno, registrano benefici anche in termini di immagine e reputazione.
La Gender Equality è uno dei 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile fissati dall’ONU (Goal 5); il PNRR, nella missione 5, ha sottolineato l’importanza del ridurre le disparità, stanziando 9,81 miliardi per lo sviluppo di politiche di inclusione sociale. A novembre 2021, inoltre, la legge n.162 aggiorna il Codice delle Pari Opportunità ed estende l’obbligo di redazione di un rapporto sulla situazione di impiego maschile e femminile per tutte le aziende, pubbliche e private, con più di 50 dipendenti.
Diventa quindi una necessità per le Organizzazioni strutturare un proprio sistema di gestione dell’inclusione, non solo per mostrare il proprio impegno sul tema Gender Equality, ma anche per determinare e monitorare precisi obiettivi per il miglioramento.

SOLUZIONE

La PdR UNI 125:2022, introdotta dal PNRR, definisce le linee guida sul sistema di gestione per la parità di genere. La prassi prevede l’adozione di specifici KPI inerenti le politiche di parità di genere nelle Organizzazioni che permettano la misura, la rendicontazione e la valutazione dei dati relativi al genere nelle organizzazioni con l’obiettivo di colmare i gap attualmente esistenti, nonché incorporare il nuovo paradigma relativo alla parità di genere nel DNA delle organizzazioni e produrre un cambiamento sostenibile e durevole nel tempo.    
Forte della consolidata esperienza in temi di responsabilità sociale e di diversità e inclusione, Bureau Veritas offre il servizio di Certificazione della Parità di Genere.
L’ottenimento della Certificazione, oltre a rafforzare l’immagine e reputazione aziendale, consentirà alle organizzazioni di accedere a sgravi fiscali e premialità nella partecipazione a bandi italiani ed europei. Inoltre, l’implementazione di un sistema di gestione della Parità di Genere supporta il rispetto dei requisiti normativi e favorisce la rendicontazione sull’impiego maschile e femminile.
La Certificazione per la Parità di Genere è applicabile a qualsiasi tipo di Organizzazione, sia del settore privato, pubblico o senza scopo di lucro, indipendentemente dalle dimensioni e dalla natura dell’attività.

LA NOSTRA METODOLOGIA

La Certificazione della Parità di Genere ha una durata di 3 anni, con due sorveglianze con frequenza annuale per monitorare il sistema di gestione ed eventuali miglioramenti.
La PdR UNI 125:2022 prevede un sistema di gestione per la Parità di Genere con la stessa struttura dei sistemi di gestione classici e quindi facilmente integrabile con i sistemi di gestione già presenti nell’Organizzazione.

FAQ

Qual è la correlazione tra la PdR UNI 125:2022 e la ISO 30415?
Ci sono molti elementi in comune tra la PdR UNI 125:2022 e la ISO 30415. La PdR, infatti, riprende i contenuti presenti nella ISO 30415, che delinea un Sistema di Gestione per la D&I, ma li approfondisce verticalmente focalizzandosi sul tema della parità di genere.
Un’Organizzazione che abbia già svolto un assessment alla luce della ISO 30415 si troverà quindi già preparata sui temi della PdR UNI 125:2022, dovendo solo precisare gli aspetti legati alla parità di genere.

Storicamente, l’occupazione maschile e femminile varia tra settori produttivi. La PdR UNI 125:2022 riesce a tenere in considerazione queste differenze?
La PdR tiene conto di come la disparità di genere sia maggiormente presente in alcuni settori produttivi. Per questo, nel definire i KPI quantitativi che necessitano un raffronto con indicatori esterni all’azienda, la PdR UNI 125:2022 richiede un confronto basato sulla media della categoria aziendale, ovvero sui valori medi delle aziende con lo stesso codice Ateco.
In questo modo, le Organizzazioni saranno valorizzate per la loro buona prassi rispetto al settore produttivo di riferimento, piuttosto che rispetto alla situazione italiana in generale.

È prevista una flessibilità nell’applicazione in vista delle dimensioni aziendali?
La PdR UNI 125:2022 si applica a tutte le Organizzazioni, indipendentemente dalle loro dimensioni. Per rendere l’applicabilità rilevante per tutte le tipologie di azienda, la PdR divide le Organizzazioni in quattro fasce dimensionali. Sono previste semplificazioni per le organizzazioni appartenenti alla fascia 1 (micro-organizzazione) e fascia 2 (piccola organizzazione), mentre per le organizzazioni appartenenti alla fascia 3 (media dimensione) e alla fascia 4 (grande organizzazione) sono applicati la totalità degli indicatori.
 

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