In occasione dell’incontro formativo ECM (Educazione Continua in Medicina) “Il percorso diagnostico terapeutico assistenziale nel paziente affetto da epatocarcinoma”, Caterina Ledda, Healthcare Innovation Leader & CS Health & Social Care Leader, ha consegnato all'Azienda Ospedialiera di Viterbo la certificazione dei Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali (PDTA).
L'importante ricoscimento fa riferimento alla valutazione degli standard qualitativi, scientifici e clinici del percorso avviato.
L'obiettivo del convegno è stato presentare il PDTA messo in atto presso l’ospedale Belcolle a tutti i professionisti sanitari potenzialmente coinvolti nella diagnosi precoce di epatocarcinoma.
“Il Pdta dell’epatocarcinoma – spiega Enzo Maria Ruggeri, direttore del Dipartimento onco ematologico della Asl di Viterbo – ha l’obiettivo di garantire una diagnosi precoce, una valutazione completa della malattia e una scelta appropriata delle opzioni terapeutiche in base allo stadio e alle caratteristiche del tumore, al fine di migliorare la sopravvivenza e la qualità della vita dei pazienti. Inoltre, il Pdta può favorire la razionalizzazione delle risorse sanitarie, la riduzione dei tempi di attesa e la maggiore collaborazione tra i diversi professionisti coinvolti nella cura dei pazienti affetti da questa patologia”.
Il PDTA tiene conto delle migliori evidenze scientifiche disponibili, delle risorse umane e strumentali del sistema sanitario e delle esigenze specifiche del paziente.
Inoltre, può favorire la razionalizzazione delle risorse sanitarie, la riduzione dei tempi di attesa e la maggiore collaborazione tra i diversi professionisti coinvolti nella cura dei pazienti affetti da epatocarcinoma.
La dottoressa Marta Schirripa, Responsabile del corso, aggiunge: “L’epatocarcinoma rappresenta una delle principali cause di morte per tumore a livello mondiale. Negli ultimi anni, sono stati compiuti importanti progressi nella diagnosi, nella terapia e nella prevenzione, grazie alla ricerca scientifica e all’innovazione tecnologica. Un congresso scientifico rappresenta quindi un’opportunità per gli esperti del settore di condividere le ultime scoperte, confrontare le esperienze, discutere le sfide ancora da affrontare e promuovere nuove collaborazioni per migliorare la gestione dei pazienti affetti da questa malattia”.