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Sicurezza sul lavoro:  Bureau Veritas intervista ISTAT

Set. 19 2019

L’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) è stato il primo ente di ricerca ad ottenere la certificazione del proprio sistema di gestione della sicurezza. Risale a poco meno di un anno fa l’audit di certificazione condotto, con esito positivo, dal Bureau Veritas Italia. Giovanni Melardi, responsabile del sistema di gestione, spiega come si è raggiunto questo importante traguardo.
“La certificazione, ottenuta per le sette sedi di Roma, è stato il completamento di un percorso avviato cinque anni prima quando la Direzione ha ravvisato l’esigenza di dare un assetto organizzativo definito alla Salute e Sicurezza in Istituto. Siamo partiti progettando e implementando un sistema conforme alle linee guida dell’Inail. L’adozione dello standard OHSAS 18001 è stata una normale evoluzione”.

Ci sono stati dei miglioramenti dopo l’introduzione del sistema?
Sicuramente. Abbiamo creato un apparato di controllo e monitoraggio dei processi, sviluppando azioni di sensibilizzazione e formazione che hanno consentito di diffondere la cultura della salute e sicurezza presso i circa 2000 lavoratori delle sedi di Roma. Ciò ha determinato un innalzamento dei livelli di salute e sicurezza grazie alla spinta propulsiva da parte della Direzione, e alla fondamentale collaborazione delle strutture organizzative coinvolte nel processo: il Servizio di Prevenzione e Protezione, la Direzione Risorse Umane e l’Ufficio Tecnico. 

Avete riscontrato criticità particolari nell’arco di questi anni?
E’ chiaro che le difficoltà non sono mancate e alcune problematiche permangono tuttora, ma abbiamo sposato appieno la filosofia della norma. Rileviamo ciò che non funziona e ci adoperiamo per farlo funzionare. L’archivio documentale, ad esempio, sappiamo che non sempre consente una immediata rintracciabilità della documentazione, ma rispetto a quando siamo partiti i progressi sono tangibili e continuiamo a lavorare per migliorare ancora. 

Quali sono i prossimi traguardi?
Una volta superato l’audit di sorveglianza, previsto nel prossimo mese di novembre, avvieremo il processo di adeguamento alla UNI ISO 45001. Personalmente ho già seguito dei corsi di aggiornamento sull’argomento e credo che ci troveremo ad affrontare un’altra sfida, ma avremo anche una nuova opportunità.

In che senso?
La nuova norma accentua gli aspetti gestionali. Si introducono i concetti di analisi del contesto e risk management, c’è un focus maggiore su comunicazione ai lavoratori e sulla loro competenza e consapevolezza. Abbiamo la possibilità di portare la nostra organizzazione a un livello ancora più alto, integrando il sistema di gestione della sicurezza con altri standard normativi, considerando che la UNI ISO 45001 ha lo stesso schema delle altre norme relative ai sistemi di gestione qualità e ambiente.

State già lavorando in questa direzione?
Sì. Stiamo scrivendo le procedure del sistema di gestione per la qualità, seppur limitatamente al settore che si occupa del servizio di risk management per le strutture dell’Istituto con l’obiettivo di ottenere la certificazione ISO 9001 entro la fine dell’anno. In futuro si potrà valutare se estendere il processo al resto dell’organizzazione. 

Un’ultima domanda. Avete pensato di condividere la vostra esperienza con altre pubbliche amministrazioni?
Sì, e a tal proposito il prossimo 25 ottobre organizzeremo un convegno su “l’applicazione del D.lgs. 81/2008 e dei sistemi di gestione della sicurezza (SGSL) nella Pubblica Amministrazione” con interventi mirati ad analizzare esempi di attuazione della normativa della salute e sicurezza negli enti pubblici e l’implementazione di modelli organizzativi conformi alle norme volontarie regolanti i sistemi di gestione. 
 

ISO 45001, IL FUTURO DELLA SICUREZZA

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