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Contrastare il cambiamento climatico e promuovere la resilienza nella società 

Ott. 2 2023

CON LA GESTIONE SOSTENIBILE DELL'ACQUA 

In vista del convegno “Climate Change: Il fronte dell’acqua”, Paolo Bonasoni, Presidente PROAMBIENTE, CNR-ISAC, ci spiega come la promozione di soluzioni per la gestione delle reti idriche e di protezione di ambienti acquatici possono avere un impatto favorevole sul “fronte acqua” e sul cambiamento climatico

Il nostro Pianeta deve affrontare oggigiorno eventi estremi che sono generalmente sempre più intensi e che si verificano con maggior frequenza. Come ricorda l’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), per evitare il riscaldamento del Pianeta e quindi l’aumento delle temperature dobbiamo azzerare con urgenza le emissioni in atmosfera del principale gas serra, l’anidride carbonica - CO2, e degli altri composti climalteranti prodotti dalle attività umane, tra cui i Short-lived Climate Forcers (SLCF, composti di rilevanza climatica a breve permanenza in atmosfera, es. metano, ozono, composti alogenati, black carbon).
Così come la CO2, anche le concentrazioni di questi composti a “vita breve” devono essere ridotte promuovendo specifiche politiche indirizzate a diversi comparti, primo tra tutti quello industriale (es. combustibili fossili, agricoltura, trasporti, turismo).
Se si riuscirà a diminuire le emissioni antropiche climalteranti in atmosfera le temperature globali potranno essere stabilizzate, anche se questo non significa che torneranno ai livelli precedenti. 

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Paolo Bonasoni

"Unitamente a queste azioni fondamentali, le Nazioni Unite ricordano l’importanza di salvaguardare gli habitat umidi che hanno grande potenzialità nel rimuovere la CO2 dall'atmosfera come ad esempio le torbiere, specie vegetali immerse nell’acqua, che pur coprendo solo il 3% della superficie terrestre, sono in grado di catturare quantità di carbonio simili a quelle assorbite dall’intera vegetazione".

Il sesto rapporto IPCC mette grande attenzione al “fronte dell’acqua”, dedicando un intero capitolo alla relazione tra la risorsa acqua ed i cambiamenti climatici ed alla valutazione dei cambiamenti del ciclo idrologico dove l’aumento e l’intensificarsi degli eventi estremi e le variazioni di stagionalità trovano risposta nel riscaldamento globale attualmente in atto.

Il cambiamento climatico influenza il ciclo dell’acqua manifestando problematiche globali come l’intensificarsi delle inondazioni, degli incendi e della siccità, la riduzione dei ghiacci e l’innalzamento del livello del mare.
Una gestione sostenibile dell’acqua è quindi tra le azioni chiave da implementare per contrastare il cambiamento climatico e per promuovere la resilienza nella società.
In questo ambito ognuno ha un ruolo importante da svolgere con azioni mirate e promosse dalle organizzazioni internazionali e dai vari governi, che devono trovare l’impegno attivo dell’industria e di tutti noi, compreso il mondo della ricerca e del trasferimento tecnologico, in prima linea per promuovere sostenibilità e resilienza. 

Proprio al trasferimento tecnologico è dedicata parte delle attività sviluppate da PROAMBIENTE, il Consorzio che è parte del Tecnopolo Bologna CNR - Regione Emilia-Romagna.
Le risorse idriche opportunamente gestite, rappresentano una fonte sostenibile di acqua, energia, sostanze nutritive e altri materiali recuperabili. Tra quelle definite “non convenzionali”, le acque reflue sono quelle a più alto potenziale di riuso: se opportunamente trattate e depurate esse possono essere riutilizzate per scopi agricoli, industriali e urbani.

A questo riguardo PROAMBIENTE, grazie ai propri ricercatori, ha sviluppato tecnologie per depurare le acque reflue derivanti sia da processi industriali e civili che da inquinanti comuni ed emergenti, introducendo processi AOP (Advanced oxidation processes).  
Sempre da PROAMBIENTE deriva un’altra interessante soluzione rivolta alla gestione del territorio e al controllo delle risorse idriche e delle reti di distribuzione acqua, con la realizzazione di una serie di robot acquatici, denominati OPEN SWAP.
Essi rappresentano una tecnologia innovativa per il monitoraggio diffuso e continuativo delle acque libere interne e costiere dove il robot acquatico OPEN SWAP viene equipaggiato con pacchetti strumentali diversificati per ambiti di intervento.
Esso può così essere impiegato per molteplici problematiche nella rete nazionale e regionale di distribuzione dell'acqua (es. interrimento dei canali, perdita di stabilità delle rive), nelle infrastrutture (ponti, dighe, pavimentazioni dei canali), ma anche in ambienti naturali affini quali fiumi, lagune, laghi e aree costiere.

La promozione di soluzioni per la gestione delle reti idriche e di protezione di ambienti acquatici, legate a sostenibilità e resilienza, possono così avere un impatto favorevole sul “fronte dell'acqua” e sul cambiamento climatico.
Anche iniziative di adattamento volte a ridurre al minimo l'impatto negativo del clima, cercando di sfruttare positivamente l'impatto dei cambiamenti climatici, sono oggigiorno essenziali come Bureau Veritas insegna.
Ecco che, guardando al futuro, è essenziale essere pronti a caratterizzare i rischi del sistema climatico e a promuovere opportunità, raccogliendo informazioni utili per gestire al meglio il suo impatto al fine di definire adeguate strategie ed azioni necessarie per garantire il “sistema acqua” a livello urbano, naturale ed industriale.

Climate Change: il fronte dell'acqua

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