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Due Diligence nella catena di fornitura

Mar. 29 2024

UN IMPORTANTE PASSO IN AVANTI

Importanti sviluppi nell’iter di approvazione della CSDDD (Corporate Sustainability Due Diligence Directive), grazie ad un accordo politico delle parti accettato anche dall’Italia, superando la precedente posizione di opposizione.

Le aziende potranno rivolgersi a soggetti terzi indipendenti per verificare gli obblighi di due diligence; la verifica della conformità ai requisiti sui diritti umani e ambientali previsti dalla stessa direttiva potrà essere affidata a quei soggetti in grado di offrire garanzie in termini di indipendenza e obiettività di giudizio, oltre che di competenza ed esperienza sulle tematiche oggetto di valutazione.
Lo scorso venerdì 15 marzo gli Stati membri dell'UE hanno raggiunto un accordo politico (confermato nella seduta della Commissione Affari Legali del 19/03) sulla direttiva per introdurre un quadro che obblighi le imprese a incorporare pratiche sostenibili e processi di dovuta diligenza nelle loro operazioni e nelle catene del valore. 

ALCUNE MODIFICHE 

Tra le modifiche sostanziali previste dal testo di compromesso troviamo l’innalzamento delle soglie di applicazione che ad oggi includono nel perimetro di applicazione della direttiva solo le imprese con più di 1.000 dipendenti e un fatturato superiore a 450 milioni di euro. 
Tale modifica comporta quindi anche un disallineamento rispetto ai soggetti invece inclusi nella Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD).
I prossimi passi prevedono l’approvazione formale del Parlamento europeo in seduta plenaria mercoledì 24 aprile e la direttiva entrerà in vigore il ventesimo giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea. 
Gli Stati membri dovranno successivamente adottare e pubblicare, entro 2 anni dall'entrata in vigore della direttiva, le disposizioni regolamentari e amministrative necessarie per conformarsi.

Tali disposizioni saranno applicate a partire da:
• 3 anni dall'entrata in vigore della Direttiva per le aziende con oltre 5.000 dipendenti e un fatturato di 1,5 miliardi di euro 
• 4 anni dall'entrata in vigore della Direttiva per le aziende con oltre 3.000 dipendenti e un fatturato di 900 milioni di euro
• 5 anni dall'entrata in vigore della Direttiva per le aziende con oltre 1.000 dipendenti e un fatturato di 450 milioni di euro