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RAGGIUNTO UN ACCORDO PROVVISORIO PER LO STANDARD EUROPEO
Il 28 febbraio si è concluso il trilogo che ha portato ad un accordo provvisorio tra Consiglio e Parlamento europeo in merito alla definizione di un regolamento per le obbligazioni verdi europee (EuGB).
Le obbligazioni ecosostenibili infatti sono uno dei principali strumenti per finanziare gli investimenti relativi all'efficienza energetica e delle risorse, nonché alle tecnologie e infrastrutture green.
Per evitare il greenwashing nel mercato dei green bond, il 6 luglio 2021 la Commissione europea aveva presentato la sua proposta di regolamento con la finalità di disciplinare:
- l'uso della denominazione "obbligazione verde europea" o "EuGB" per le obbligazioni che perseguono obiettivi ecosostenibili ovvero allineate alla tassonomia dell'UE e messe a disposizione degli investitori a livello mondiale;
- la registrazione e vigilanza dei soggetti che agiscono in qualità di revisori esterni di EuGB
- la vigilanza degli emittenti di EuGB;
- le prescrizioni in materia di informativa volontaria per le altre obbligazioni connesse alla sostenibilità emesse nell'UE.
Secondo l'accordo provvisorio raggiunto a fine febbraio, tutti i proventi dei green bond europei dovranno essere investiti in attività economiche allineate alla Tassonomia dell'UE (Reg. UE 2020/852) mentre, per i settori di attività non ancora contemplati dalla Tassonomia europea e per alcune attività molto specifiche, vi sarà una quota di flessibilità - definita e aggiornata in funzione delle opportunità di investimento finalizzate alla transizione dell'Europa verso la neutralità climatica - al fine di garantire l'utilizzo della norma europea fin dall'inizio della sua esistenza.
I prossimi passi prevedono la conferma e adozione dell'accordo provvisorio da parte del Consiglio e del Parlamento europeo. La versione finale del regolamento sarà applicabile 12 mesi dopo l'entrata in vigore.
