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ISTAT estende il Sistema di Gestione per la Salute e la Sicurezza

Mag. 7 2021

L'AUDIT COME MOMENTO DI CRESCITA AZIENDALE

ISTAT è un ente di ricerca pubblico, che dal 1926 porta avanti la sua missione nel Paese: supportare la collettività attraverso la produzione e la comunicazione di informazioni statistiche, analisi e previsioni in ambito economico, sociale e ambientale. 
Ormai da diversi anni, l’Istituto si impegna a garantire specifici standard di salute e sicurezza all’interno della propria organizzazione: è stato infatti il primo ente di ricerca in Italia ad ottenere la certificazione OHSAS 18001. Questo traguardo rappresenta un fiore all’occhiello, tanto che recentemente il management dell’Istituto ha deciso di estendere il sistema a tutte le sedi territoriali, adottando la nuova norma ISO 45001.

Per approfondire le motivazioni dietro questa scelta abbiamo intervistato Giovanni Melardi, Responsabile sistema di gestione per la Qualità dei processi organizzativi e Sicurezza sul lavoro di ISTAT:

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istat

Melardi: “Il percorso verso un sistema di gestione della sicurezza è iniziato circa 10 anni fa: ero convinto potesse essere uno stimolo per rafforzare il nostro presidio della compliance in ambito sicurezza sul lavoro. Il processo è stato graduale: siamo partiti applicando lo standard INAIL e, visti i buoni risultati, abbiamo approcciato anche lo standard OHSAS 18001. Abbiamo proceduto a piccoli step, implementando un sistema inizialmente solo nelle nostre sedi romane. Il riscontro è stato molto positivo, anche da parte dei colleghi e questo ci ha motivato a conseguire la certificazione. Tutti i direttori che si sono avvicendati hanno mostrato sensibilità e ingaggio.

Il settore all’interno del quale opera ISTAT non è a rischio elevato. Chiediamo quindi al Dottor Melardi, quale sia stata la leva che li ha spinti alla certificazione:

Melardi: “Sin da subito il nostro approccio è stato di vivere l’audit non come un’ispezione, ma come un momento di crescita e di confronto. L’opportunità di interfacciarci annualmente con figure esterne di grande esperienza, capaci quindi di cogliere criticità che noi dall’interno non riusciamo a rilevare, ci permette di gestire e ridurre i cosiddetti “costi della non sicurezza”. È vero che non portiamo avanti attività a rischio elevato, ma stiamo comunque parlando di una struttura che conta circa 2000 dipendenti con molti immobili che potrebbero presentare problemi di carattere tecnico; l’audit di certificazione e sorveglianza è per noi uno stimolo a valorizzare la cultura della sicurezza sul lavoro in tutta l’organizzazione.

Come accennato in apertura, ISTAT ha pensato di fare un passo ulteriore estendendo il sistema a tutti gli uffici territoriali: un percorso impegnativo come ci spiega Melardi.

Melardi: “Gli uffici territoriali godono di una loro autonomia, tuttavia al nostro Direttore Generale è parso opportuno allineare le sedi alle best practice in ambito salute e sicurezza per garantire un approccio organizzativo uniforme. Si è trattato di un grande sforzo per l’Istituto, affatto banale. Per portarlo a termine è stata nominata una task force, all’interno della quale era presente almeno un rappresentate per ogni ufficio regionale e il riscontro è stato ottimo. Innanzitutto, si è resa necessaria un’attività di  knowledge sharing: abbiamo quindi condiviso l’esperienza delle sedi romane e, nel rispetto delle specificità dei singoli uffici territoriali, abbiamo fornito delle linee guida di carattere organizzativo.

Quali sono stati i principali benefici riscontrati a seguito della certificazione?

Melardi: “Uno dei risultati più tangibili è stata certamente la maggiore rintracciabilità dei documenti: abbiano notato che molte sedi non possedevano un sistema di archivio efficiente e il sistema di gestione li ha supportati. Nel raggiungere questo risultato ci ha aiutato anche il fatto che l’audit si è svolto da remoto, perchè in questo modo si è obbligati a rendere i documenti subito rintracciabili su cloud. È stato anche razionalizzato il sistema di archiviazione dei documenti riferiti agli immobili e il relativo monitoraggio delle scadenze. Un secondo beneficio concreto è stato il veder aumentare le occasioni di confronto tra datore di lavoro e lavoratori, e anche tra colleghi stessi. In questo modo si accresce la consapevolezza che ciascuno ha in ambito salute e sicurezza. Tutto ciò è ancor più importante nel periodo di pandemia. Attraverso il percorso di certificazione abbiamo evidenziato come tutti abbiano un ruolo essenziale per garantire un ambiente di lavoro sicuro. I comportamenti dei singoli sono decisivi ed ecco perchè è importante investire nella cultura della sicurezza.”

Chiudiamo con uno sguardo al futuro di ISTAT in ambito certificazione:

Melardi: “Già da un anno siamo certificati secondo la ISO 9001 per alcuni specifici processi e a giugno contiamo di ottenere la certificazione ISO 37001 per la prevenzione della corruzione. Stiamo anche estendendo la certificazione ISO 27001 sui sistemi informatici. Come già detto ISTAT crede molto nel valore del confronto con un soggetto terzo indipendente che aiuta a focalizzare l’attenzione sui punti di debolezza e aiuta a crescere.”

CERTIFICAZIONE ISO 45001

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