Legionella, amianto, costruzioni antisismiche. Quando anche la sicurezza diviene criterio di scelta per le vacanze
Giu. 26 2019
Quando selezioniamo un hotel nel quale alloggiare (per vacanza o affari) o più semplicemente un luogo dove trascorrere il nostro tempo libero (che sia una SPA o una piscina) valutiamo una serie di opzioni che in genere rientrano in tre categorie: prezzo, posizione, servizi inclusi offerti e – nel nostro mondo dominato dai social – le valutazioni di altri utenti. Per avere il quadro più completo nel minor tempo possibile, spesso ci serviamo di motori di ricerca e piattaforme digitali che ci assistono nel confronto tra le varie strutture selezionate sulla base di parametri che noi stessi abbiamo inserito. A quel punto decidiamo.
È raro che fra gli elementi determinanti per la scelta rientri – almeno fra le prime posizioni – quello della sicurezza. Eppure, nel corso degli anni, è indubitabilmente aumentata l’attenzione generale nei confronti di tutto ciò che è pericoloso per la nostra salute o che mette a rischio l’incolumità personale. Nessuno si sentirebbe al sicuro sapendo di vivere in una casa priva di criteri antisismici in una zona a frequente incidenza di terremoti, o di lavorare in ambienti dove vi è la presenza di amianto o di frequentare strutture ricettive in cui non sappiamo con quale serietà vengono svolti controlli sulla legionella.
A questo proposito l’ultimo caso in ordine di tempo è quanto mai recente e risale alla metà dello scorso mese di maggio. Un turista si è ammalato per aver contratto la legionella in un albergo di Rimini. Sempre quest’anno, a febbraio, sono morti tre villeggianti in Trentino. Anch’essi contagiati dopo la permanenza in hotel della zona. In tutti i casi, gli albergatori coinvolti sono stati indagati per epidemia e omicidio colposi. Fin qui la cronaca.
La legionella è un bacillo resistente all’acqua e causa di una malattia – la legionellosi – che colpisce prevalentemente il sistema respiratorio con forme acute di polmonite; si contrae con l’inalazione aerea di acqua, specialmente stagnante, come può essere quella presente nelle tubature o nelle condotte di impianti di areazione. Quindi, bagni, docce, piscine, vasche idromassaggio (ma anche impianti di condizionamento) sono tutti potenziali luoghi di coltura del batterio che causa questa seria patologia.
È inutile allarmarsi, mentre è bene informarsi. Se il problema in sé è ineliminabile, il rischio può essere di molto ridotto grazie all’impegno dei soggetti interessati (gestori di strutture come alberghi, piscine-palestre, campeggi, SPA, etc.) nel rispettare la normativa vigente e nel compiere tutte le azioni preventive e di costante monitoraggio previste dalla legge.
Una garanzia importante che, tuttavia, dal punto di vista del consumatore può essere solo parziale. Infatti, come facciamo noi utenti – da turisti e frequentatori di piscine o palestre – a sapere che in quella determinata struttura si sono compiuti tutti gli atti necessari per scongiurare la presenza del batterio? Dobbiamo fidarci poiché difficilmente saremo in grado di verificare in tempi brevi (almeno quelli che ci servono per scegliere un albergo sul web…) se tutto è stato fatto a regola d’arte.
E, dunque, che strumenti abbiamo per scegliere ciò che ci dà maggiore sicurezza?
La certificazione da parte di soggetti terzi diviene un valido aiuto per orientarsi quando si tratta di scegliere l’hotel nel quale soggiornare o la palestra alla quale iscriversi. Fatto su base volontaria da parte del proprietario o gestore della struttura, diventa un “etichetta” che serve a sancire che in quel luogo non vi è presenza del batterio.
Tra le soluzioni oggi proposte dai diversi enti di certificazione, vi è, per esempio, quella di Bureau Veritas denominata “Legionella check”, protocollo avanzato che alla parte di controllo prevista dalla legislazione in vigore, unisce una serie di atti volontari – come il sottoporsi ad ulteriori esami di laboratorio – che servono, appunto, ad avere e provare un grado di sicurezza ancora maggiore. Un vero e proprio “brand” che le strutture possono esporre per dimostrare la sicurezza dei propri impianti e che i clienti possono facilmente riconoscere. Oggi, sono soprattutto turisti stranieri – statunitensi e dei Paesi del centro-nord Europa – i più sensibili ai temi della sicurezza delle strutture e alla salubrità degli spazi in cui si soggiorna. Ma la situazione si sta evolvendo rapidamente.
In maniera analoga, quindi, questo genere di certificazioni sono estendibili ad altri campi come l’antisismica, la bonifica dall’amianto o l’antincendio. Per esempio, i terribili terremoti che negli ultimi anni hanno colpito le regioni del centro (Umbria, Marche, Abruzzo e Lazio), hanno fatto aumentare le richieste di attestazioni di idoneità e sicurezza da parte di turisti ad hotel ed alberghi al momento della prenotazione.
In un mercato traboccante di offerte, in cui è difficile emergere e differenziarsi, investire in sicurezza certificata conviene e porta vantaggi sia agli utenti che ai gestori e proprietari. Infatti se i primi potranno beneficiare di un’offerta sempre migliore e diversificata, i secondi avranno l’opportunità di sfruttare questo investimento anche dal lato comunicazione e trasformarlo in un vantaggio competitivo.