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L’ingegneria di manutenzione un approccio che riduce i rischi e contiene i costi 

Dic. 4 2019

Versamenti di sostanze tossiche nell’ambiente, esplosioni che generano nubi e fumi potenzialmente letali, intossicazioni di massa o fuoriuscite di materiali pericolosi. Gli incidenti che possono verificarsi all’interno di industrie chimiche, nelle quali vengono gestite e lavorate sostanze pericolose, sono differenti e di diversa entità. Negli ultimi decenni allo scopo di prevenire, evitare e scongiurare eventi anche gravi, con conseguenze sull’uomo e sull’ambiente, la legislazione in merito si è evoluta significativamente. Parallelamente si è assistito a due fenomeni:

  • il perfezionamento delle tecniche di costruzione di questi siti, divenuti luoghi sempre più sicuri per coloro che lavorano al loro interno o vivono nelle aree limitrofe
  • l’aumento significativo degli investimenti sistemi di sicurezza da parte di gestori e costruttori.

In particolare per questi ultimi, orientarsi nel dedalo di leggi e normative il cui rispetto è obbligatorio, può essere molto complesso. Inoltre, seppur puntuali, le norme non possono tenere in considerazione tutte le caratteristiche specifiche di ciascun impianto, ognuno dei quali rappresenta un unicum (si pensi ad esempio alla scelta delle tipologie macchinari che in essi vengono installati). Tenendo fermo l’imprescindibile rispetto delle norme, vi sono percorsi volontari che possono essere intrapresi per avere non solo una visione puntuale nell’ottemperanza agli obblighi, ma anche una visione di insieme che aiuti gli amministratori ad avere contezza delle caratteristiche della struttura, mantenendola nel tempo sicura ed efficiente.

Tra le azioni che rientrano in questa categoria, vi è l’ingegneria di manutenzione un approccio sistemico che consente di analizzare il fabbisogno di manutenzione sulla base del rischio di tutte le apparecchiature e capace di distillare le attività di manutenzione strettamente necessarie a scongiurare rischi, in termini di sicurezza, protezione dell'ambiente, mancata produzione e costi di riparazione.

In questo modo si ha il pieno controllo della manutenzione dei propri impianti e linee produttive.
L’attività di ingegneria di manutenzione, o Reliability Centered Mantenance, può essere applicata ad ogni tipologia di impianto industriale inclusi quelli chimici e si svolge in tre fasi differenti:

1. censimento delle sedi tecniche
2. analisi dei rischi esistenti o potenziali
3. predisposizione di un piano di manutenzione e di controlli periodici.

Il sistema, a maggior ragione se applicato sin dalle fasi di progettazione e messa in funzione dell’impianto, permette di:

  • prevenire l’insorgenza di situazioni di rischio potenziale per gli esseri umani e per l’ambiente
  • evitare malfunzionamenti che porterebbero ad un arresto della produzione e ad una conseguente perdita di denaro
  • risparmiare. Infatti allocando preventivamente un budget nella manutenzione programmata i costi sono più contenuti rispetto a quelli legati alla gestione dell’emergenza.

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