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PDTA: l’esperienza del Campus Bio-Medico di Roma

Nov. 23 2023

In ambito sanitario, si sente parlare sempre più spesso di Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali o PDTA e della loro rilevanza per garantire alti livelli di efficienza e qualità nella cura dei pazienti.

COSA SONO I PDTA? PERCHÉ È IMPORTANTE LA CERTIFICAZIONE CORRELATA?
Lo abbiamo chiesto a Caterina Ledda - Healthcare Innovation Leader di Bureau Veritas Italia e abbiamo raccolto la testimonianza di Marianna Silletta – Referente Oncologo del gruppo Multidisciplinare per la cura dell’epatocarcinoma presso la Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma.

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CATERINA LEDDA_PROFILO

Caterina LeddaHealthcare Innovation Leader di Bureau Veritas Italia

  • Ci puoi illustrare cosa sono i PDTA?

    I PDTA rappresentano strumenti di “governo clinico” che permettono alle organizzazioni sanitarie di delineare, rispetto ad una patologia o ad un problema clinico, la migliore sequenza di azioni da compiere o il miglior iter praticabile all’interno di una specifico contesto sanitario, sulla base delle Linee Guida, delle buone pratiche clinico-assistenziali e in relazione alle risorse disponibili. 
    Strutture, tecnologia, professionalità, quadro normativo e organizzativo, ma anche posizione geografica, ambiente e ambito socio-culturale sono elementi discriminanti nell’applicazione di un PDTA in quanto permettono alle organizzazioni sanitarie di contestualizzare le raccomandazioni presenti nelle Linee Guida di riferimento.

  • Ci aiuti a inquadrare l’originalità del progetto Bureau Veritas in relazione ai PDTA?

    Il tema dei PDTA è diventato elemento sempre più presente nella programmazione sanitaria e considerando le aspettative di efficienza e qualità che vengono in generale riposte nella loro corretta costruzione e nel loro puntale utilizzo, è emersa, da più parti, la generale necessità di avere un modello unico di implementazione e governo di questi strumenti. 
    Un modello che, oltre a funzionare, abbia due fondamentali caratteri: essere valutabile in maniera oggettiva e riconosciuta ed essere validabile anche da un organismo di terza parte indipendente.
    Un tema rilevante sul quale Bureau Veritas ha deciso di impegnarsi, sviluppando uno Schema di Certificazione specifico dei PDTA per il quale è riuscito ad ottenere l’Accreditamento Accredia nel giugno del 2022 e come ente certificatore ad Aprile 2023 (rif. Operative Pathway).
    Si tratta di un progetto rilevante anche per gli obiettivi sfidanti che si è posto, fra i quali si riconoscono, innanzitutto quello di fornire uno strumento unico di implementazione ed uno standard di certificazione verificabile sia per Regioni e Società Scientifiche, che per le singole organizzazioni sanitarie.
    Rispetto alla certificazione ai sensi della UNI EN ISO 9001:2015 che è una norma gestionale con la quale - da qualche anno - le strutture sanitarie stanno certificando i loro PDTA, lo schema di certificazione Bureau Veritas è una certificazione di servizio/processo e pone l’accento su tutti gli elementi che lo compongono:
    attenta analisi della presa in carico delle fonti di letteratura e della/e Linea/e Guida e/o buone pratiche clinico-assistenziali utilizzate per l’elaborazione del PDTA
    • successiva verifica puntuale del rispetto delle fasi di presa in carico del paziente all’interno del percorso: potenziale sorveglianza, accesso, inquadramento diagnostico, terapia, follow up, uscita.

  • Quali sono i vantaggi di una certificazione dedicata ai PDTA?

    Vi sono importanti vantaggi per tutti gli stakeholder di un’azienda sanitaria (medici, direzione, istituzioni, pazienti) derivanti dallo scegliere questa soluzione. 
    Innanzitutto consente di pianificare il sistema dei controlli analizzando attentamente i processi e le loro interazioni, identificando opportunamente le risorse necessarie alla loro efficace attuazione, oltre a rilevare le opportunità di miglioramento. 
    Per le Istituzioni, le Direzioni Aziendali e gli Enti Regolatori rappresenta uno strumento utile per dimostrare l’impegno per l’erogazione di servizi allineati alle normative cogenti e volontarie, attraverso l’applicazione rispettivamente di modelli collaudati e volti al miglioramento continuo. 
    Approcciarsi alla certificazione dà inoltre il vantaggio di ricevere una verifica diretta ed indipendente atta a garantire il controllo qualitativo e quantitativo dei servizi erogati e contribuisce allo sviluppo di una cultura del miglioramento delle performance. 
    Ciò può servire a negoziare, in prospettiva, tariffe migliori con i decisori e offrire uno strumento di confronto interno e di benchmarking con altre strutture certificate che consenta di monitorare gli interventi effettuati, la loro coerenza e continuità, nonché la sicurezza e gli effetti.

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DOTTORESSA MARIANNA SILLETTA

Marianna SillettaReferente Oncologo del gruppo Multidisciplinare per la cura dell’epatocarcinoma presso la Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma

  • Come avete affrontato la stesura del PDTA?

    La stesura del PDTA ha coinvolto in modo attivo tutti i membri del team multidisciplinare che da più di 10 anni gestisce in piena condivisione tutti i pazienti affetti da epatocarcinoma che afferiscono al nostro policlinico. 
    Si tratta di un team che è composto nel core da epatologo, oncologo, radiologo interventista, radioterapista e chirurgo. Nella stesura del documento ci siamo avvalsi del supporto tecnico di IQVIA, che ha guidato il team nell’ ottimizzazione dei processi gestionali e nella definizione degli obiettivi di performance, attraverso il contributo non condizionante di AstraZeneca.

  • Qual è il valore di riferirsi ad un modello di PDTA codificato?

    Aver portato a compimento il documento del PDTA non rappresenta per noi un punto di arrivo bensì una pietra miliare su cui costruire in modo sempre più strutturato il percorso del paziente, dalla presa in carico fino al trattamento passando per la fase diagnostica, attraverso un’ottica globale in cui ogni specialista apporta il proprio contributo e la propria competenza. 
    Il caso di ogni singolo paziente viene discusso in corso di meeting multidisciplinare. 
    A seguire il paziente viene visitato in un ambulatorio in cui le figure di epatologo ed oncologo sono co-presenti.
    Il percorso diagnostico terapeutico consente un coinvolgimento attivo del paziente, facendo si che non solo il paziente sia al centro ma possa diventare parte integrante del team.

  • Quali sono i benefici della certificazione?

    L’audit clinico in campo, cui è seguito il riconoscimento e la certificazione del PDTA, ha assunto un ruolo cruciale per la crescita del nostro team
    L’analisi obiettiva di tutti gli elementi del percorso più che evidenziare i punti di forza grazie ai quali il gruppo multidisciplinare negli anni ha portato avanti una attività consolidata, ha permesso di analizzare i punti di debolezza e le possibili minacce intrinseche ed accogliere le opportunità che una valutazione critica può mettere in risalto.
    Altro elemento da sottolineare nell’aver definito e certificato il PDTA riguarda la possibilità, all’interno di un percorso standardizzato e quindi “time sparing”, di avere maggior concentrazione sulla fase di definizione della strategia terapeutica. 
    Infatti PDTA non vuol dire omologazione delle cure, bensì personalizzazione della stessa, in grado di orientare la strategia terapeutica sempre più verso una medicina di precisione. 
    All‘interno del PDTA ogni paziente ha un percorso di presa in carico ben codificato ed una proposta terapeutica modellata sul paziente stesso. 
    Questa è la medicina del futuro

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