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Uguaglianza retributiva: a che punto siamo?

Giu. 6 2024

LA CERTIFICAZIONE UNI/PDR 125 CI PREPARA ALLA DIRETTIVA EUROPEA 2023/970 SULLA TRASPARENZA

Riflettori puntati sul divario retributivo in occasione dell’evento organizzato da Sodalitas e da Jones Day. Chiamati al tavolo dei relatori con la nostra Claudia Strasserra, Chief Reputation Officer, abbiamo presentato alcuni dati sul gender pay gap, elaborati insieme all’Università Cattolica su un campione di aziende certificate per la parità di genere

Per quanto da 76 anni l’articolo 37 della Costituzione ci ricordi il principio della parità retributiva tra uomini e donne, abbiamo evidentemente ancora bisogno di stimoli se oltre il 30% delle aziende del campione analizzato dichiarano un gender pay gap pari o superiore al 10% in almeno un livello inquadramentale. 
La consapevolezza, si sa, è il primo passo verso il superamento dei propri limiti e dunque confidiamo che il meccanismo virtuoso del miglioramento continuo porti anno dopo anno alla riduzione del divario retributivo, sino al suo azzeramento.

Un poderoso assist a favore dell’uguaglianza retributiva arriva dall’Unione Europea, che lo scorso anno ha approvato la direttiva 2023/970 sulla trasparenza retributiva, con le aziende sopra i 100 dipendenti in target e un termine per il recepimento a Giugno 2026. 
Sicuramente, le aziende che si sono cimentate con la UNI/PdR 125:2022 saranno più pronte a recepire gli obblighi di rendicontazione scaturiti dalla direttiva UE, basati sul principio di parità di retribuzione tra uomini e donne per lo stesso lavoro o per lavori di pari valore.

È innegabile che nei prossimi mesi e anni vedremo le funzioni HR affinare sempre più le logiche per definire i “cluster” di lavoratrici e lavoratori equiparabili, in relazione ai quali calcolare l’eventuale divario retributivo. 
Dopodichè, sarà fondamentale attuare le azioni per la riduzione del gap.

Questo trend è confermato dalla recente Survey Sodalitas rivolta alle organizzazioni firmatarie della Carta per le Pari Opportunità: dei 133 rispondenti, il 96% dichiara che nei prossimi 12 mesi lavorerà sui temi della Parità di genere e il 79% precisa che affronterà il tema della disparità retributiva, in cerca di soluzioni. 
Un altro dato incoraggiante: la valutazione del gender pay gap – ancorchè non generalizzata – si è diffusa negli ultimi anni tra le aziende ed è attuata dal 68% ei rispondenti, rispetto al 53% del 2022. 

Convinti che la certificazione UNI/PdR 125:2022 e la Direttiva 2023/970 dispiegheranno effetti positivi per raggiungere la parità retributiva, continuiamo a lavorare sull’empowerment femminile e sulla formazione per contrastare gli stereotipi: perchè alla base di ogni discriminazione c’è sempre un aspetto culturale che va identificato, scandagliato e gestito dal profondo.